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I Marmi di Vitulano

I MARMI DI VITULANOLa storia dei marmi di Vitulano inizia nel 1700, quando il famoso architetto Luigi Vanvitelli lo adoperò per la costruzione dello spettacolare palazzo del Re Carlo III di Borbone nella città di Caserta, e successivamente per molti altri importanti lavori.
Il marmo della Cava URIA è riccamente venato con cromature dal grigio al Rosso, è il Rosso URIA.
Oggi, l’estrazione di questo prezioso materiale continua tramite accurati parametri, nel rispetto dell’ambiente storico, in un sito protetto dove ogni fase della lavorazione è allo stesso tempo antica e tecnologicamente avanzata.

Tra i comuni di Cautano e Vitulano, alle falde del monte Camposauro, vi sono numerosi affioramenti di brecce calcaree policrome, di calcari sbrecciati e di alabastri calcarei che nell’insieme prendono il nome di ” MARMI DI VITULANO.”

Anche se questi marmi furono sfruttati sin dall’antichità, solo nella seconda metà del IX sec. vi fu un più razionale uso delle cave esistenti che, all’epoca, erano ben sei situate tra i comuni di Cautano e Vitulano.

I marmi di Vitulano sono stati usati sin dall’antichità imponendosi in tutto il mondo tanto che Carlo di Borbone ( XVIII sec.), Re di Napoli, se ne si assicurò l’uso ed il Vanvitelli lo utilizzò per comporre il sontuoso “Scalone d’onore” nella REGGIA DI CASERTA, di Napoli e di Portici.

Inoltre, tra gli altri impieghi si annovera: Il Duomo, il Museo Nazionale e la Borsa di Napoli;
In Roma venne utilizzato nella cappella Torlonia di San Giovanni in Laterano e nella Chiesa dei Santissimi Apostoli;
La Camera di Commercio e la Posta Centrale di Benevento e nelle chiese della Valle Vitulanese.

Intorno alla fine del XIX sec. furono esportati anche in Francia, Nord America, Inghilterra, Australia e, com’è noto, per rivestire le Guglie del CREMLINO IN RUSSIA nel 1922.

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